L'ariete era una macchina ossidionale usata per demolire tratti di mura di una città fortificata. Questo era usato in forma rudimentale fin dai tempi preistorici, fu adoperato dagli assiri.
L’ariete viene adottato anche nel medioevo. Era usato come strumento d’urto per abbattere porte o creare brecce nelle mura durante gli assedi. La macchina era spinta a braccia e per la forza viva che acquistava e per la sua massa apriva la breccia. L'ariete mobile fu il risultato del perfezionamento di quello fisso. Costituito da un tetto e da delle ruote per il movimento dell'intera struttura. All'interno un sostegno permetteva il moto oscillatorio alla trave avente all'estremità una grossa scultura di testa d'ariete in legno oppure in bronzo.
Apollodoro di Damasco, Poliorcetica
(in relazione all'ariete pensilis (l'ariete) dice che nel caso si avesse avuto a disposizione solo una trave di modeste dimensioni) "questa sia appesa in modo tale che il baricentro non sia perfettamente al centro, ma che sia più lunga la parte che infligge il colpo [...] così avrà la forza e la potenza di un ariete lungo" (158,5)
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